Ponti Termici e il nuovo Edificio di Riferimento : perché i tuoi vecchi pacchetti costruttivi non passeranno più la Legge 10.

Ponti Termici e il nuovo "Edificio di Riferimento": perché i tuoi vecchi pacchetti costruttivi non passeranno più la Legge 10.

 

Il D.M. 28 ottobre 2025 introduce una modifica metodologica all'articolo 2.3 che passerà alla storia come l'incubo dei cantieri non pianificati: l'inclusione analitica dei ponti termici nel calcolo dei requisiti minimi. Se prima avevi un margine di manovra, dal 3 giugno 2026 quel margine scompare.

Il Processo Logico: Cosa cambia nel calcolo?

La verifica di legge si basa sul confronto tra l'edificio reale e l'edificio di riferimento.

  • Prima: L'edificio target aveva parametri di trasmittanza $U$ fissi, ma una gestione dei ponti termici meno "aggressiva".

  • Ora: Il nuovo decreto impone che l'edificio di riferimento sia calcolato includendo i ponti termici con valori liminari estremamente bassi.


    Cosa significa concretamente?

    Significa che se il nodo balcone-solaio o l'attacco dell'infisso non sono progettati con un calcolo analitico agli elementi finiti, l'edificio quasi certamente NON RISULTEREBBE A NORMA.

    Infatti se si volesse utilizzare gli abachi (come la UNI/TR 11552), si dovrebbero usare valori standard che spesso sono molto più penalizzanti rispetto ai limiti della Tabella 5-bis. Se usi un valore da abaco per un nodo critico come il balcone o l'attacco infisso, il valore di psi sarà quasi certamente più alto del limite dell'edificio di riferimento, facendo fallire la verifica H'_t.

Il Problema per le Imprese Edili e Termoidrauliche:

Se il progettista o l'impresa termoidraulica propone un sistema impiantistico performante (es. pompa di calore ad alta efficienza) ma il nodo tra serramento e cappotto, o tra balcone e solaio, non è risolto con precisione chirurgica, l'indice di prestazione globale (EP_gl) dell'edificio reale schizzerà verso l'alto, superando quello dell'edificio target.

Conseguenze Pratiche:

  1. Addio alle soluzioni standard: Non basterà più dire "uso un blocco termico da 30 cm". Bisognerà dimostrare analiticamente la correzione del ponte termico (calcolo agli elementi finiti o abachi UNI EN ISO 14683).

  2. Rischio Agibilità: Un errore di valutazione in fase di progetto si traduce in un edificio che, a fine lavori, non rispetta i requisiti minimi. Risultato? Niente fine lavori, niente agibilità.

La Soluzione:

Occorre un'integrazione tra progettista termotecnico e impresa fin dalla fase di preventivazione. Non è più possibile "decidere in cantiere" come risolvere un pilastro o un davanzale.